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giovedì 13 gennaio 2011

Acidità negli Oceani / Acidity in the Oceans


Le molecole di anidride carbonica presenti nell'atmosfera non se ne stanno semplicemente lì , ma interagiscono con l'acqua in superficie degli oceani. Prima di inoltrarci in quest'argomento però vediamo come sono fatti gli oceani.
Le zone che suddividono gli oceani sono quattro: zona eufotica (fino a -200m), disfotica (da -200m fino a -1000m) , afotica (da -1000m fino a -4000m) e gli abissi (sotto ai -4000m). Ognuna di queste zone ha differente salinità e temperatura le quali hanno permesso uno sviluppo della vita unico e man mano che si scende si trovano diverse forme di vita connesse tra loro , ad esempio con l'ossigeno e l'energia luminosa del sole il fitoplancton è in grado di produrre zuccheri, come le piante; il fitoplancton nutre lo zooplancton che viene mangiato da piccoli pesci i quali vengono mangiati da pesci più grandi ecc... insomma la catena alimentare, e se saltasse un anello? Più passano gli anni più è facile che accada. Vi starete chiedendo cosa c'entri la CO2 con tutto questo, bene adesso vengo al sodo.
Le molecole di CO2 in atmosfera vengono assorbite dal mare, reagendo con l'acqua l'anidride carbonica forma acido carbonico( CO2+H2O = H2CO3 ) , un acido debole che si dissocia prima in ioni di bicarbonato (H2CO3 = HCO3- + H+) e poi il bicarbonato in ioni di carbonato (HCO3- = CO3-- + H+). Ogni dissociazione libera ioni idrogeno H+ che abbassano il pH (il pH è il logaritmo decimale negativo della concentrazione degli ioni H+, più semplicemente è una scala che và da 0 a 14, più il pH è alto più si và verso la basicità più è basso più si và verso l'acidità, a 7 è neutro) ovvero aumentano l'acidità. Alcune specie si adattano producendo nelle cellule e poi riversando nei capillari molecole che si legano agli ioni di idrogeno. Alcuni esperimenti condotti su specie marine hanno mostrato che alcuni esemplari risentono fortemente dell'acidità, infatti gli embrioni che si dovevano sviluppare in acqua con acidità più elevata del normale (con pH 7,7 invece che intorno ad 8,1) o non si sono sviluppati o sono nati malformati; una variazione di questo tipo e gli anelli della catena alimentare cadranno come tessere di un domino.
Tutto questo per dire che l'ecosistema marino è delicato e il rischio per queste specie è elevato, e che noi umani non siamo gli unici che rischiamo di avere problemi in futuro.

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